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La storia e il successo dell’Hip Hop dalla nascita ad oggi

L’hip hop è una sottocultura e un movimento artistico emerso dal Bronx a New York all’inizio degli anni ’70. Il suo sviluppo rifletteva gli effetti negativi del declino postindustriale, del discorso politico e di un’economia in rapida evoluzione. Durante questa era vediamo un collasso economico a causa del declino dell’industria manifatturiera. Gran parte della classe media bianca si trasferì in periferia per sfuggire al collasso, peggiorando le condizioni nei quartieri popolati in modo prominente da afroamericani, portoricani e immigrati caraibici. La disperazione urbana portò anche un aumento della criminalità, della violenza delle bande e della povertà.

Di conseguenza, le imprese chiusero i battenti, facendo svanire molte opportunità economiche e fonti di intrattenimento. I giovani si rivolsero alle strade per svago ed espressione di sé. Gli edifici e i parcheggi abbandonati ospitarono feste di quartiere e party, gettano le basi per tutto ciò che è associato alla prima cultura hip hop. DJ e MC portavano la musica creando “Sound System”. Fogli di cartone diventano piste da ballo per ballerini di breakdance e muri di mattoni trasformati in tele per graffiti. Stava sorgendo una nuova era alimentata da sentimenti di rabbia, difficoltà e abbandono: l’Hip Hop.

I pionieri

Diverse sono le persone influenti nella creazione dell’hip hop, ma i pionieri che ancora oggi ricordiamo sono DJ Kool Herc, Afrika Bambaataa e Grandmaster Flash; tre innovatori conosciuti come la “Santissima Trinità” dell’hip hop. DJ Kool Herc, un immigrato giamaicano considerato il padre fondatore dell’hip hop, ha fatto la storia nel 1973 quando lui e sua sorella hanno ospitato il “Back to School Jam” nella sala ricreativa del loro condominio nel Bronx al 1520 di Sedgwick Avenue. Questa festa storica è universalmente riconosciuta per aver lanciato il movimento “hip hop” per la prima volta.

DJ Kool Herc ha anche introdotto la tecnica DJ “breakbeat”, una pratica di mixaggio che ha adattato dalla musica dub giamaicana. Utilizzando un paio di giradischi, Kool Herc suonava due copie dello stesso disco e poi passava da una all’altra per estendere la sezione percussiva nota come break. Kool Herc ha anche contribuito a sviluppare la consegna ritmica parlata di rime e giochi di parole eseguiti da MC, oltre ad aver nominato i ballerini di breakdance – così chiamati perché danzavano proprio durante i break – B-Boys e B-Girls, abbreviazione di Break-Boys e Break-Girls).

Un’altra figura influente dell’hip hop emersa da New York City è stata Afrika Bambaataa, nota anche come “Il Padrino”, è stato un dj e produttore musicale pionieristico, nonché organizzatore di party e feste nel Bronx. Era un visionario che ha aiutato a guidare i giovani della città lontano dalla droga e dalla violenza. Ha formato la Universal Zulu Nation, un’organizzazione orientata alla musica che incoraggia la pace e l’unità attraverso le espressioni della cultura hip hop. I membri hanno introdotto i giovani urbani al DJing, alla breakdance, al rap e all’arte visiva. Poco dopo, Bambaataa ha classificato queste forme di espressione come i “quattro elementi” dell’hip hop. Fino ad oggi, Zulu Nation continua a diffondere la cultura hip hop in tutto il mondo.

L’età dell’oro

Durante la metà degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90, l’hip hop si diffuse in tutto il paese a pieno regime, portando un’era che trasformò in modo significativo la cultura. Questa divenne nota come “l’età d’oro dell’hip hop”. Molti caratterizzano questo punto di svolta per la sua esplosione di diversità, influenza, innovazione stilistica e successo mainstream. Le etichette discografiche riconobbero il genere come una tendenza emergente e decisero di investire molti soldi in quest’ultimo.

Qui, etichette discografiche indipendenti come Tommy Boy, Prism Records e Def Jam ebbero un grande successo. Questo grazie anche alla loro pubblicazione di dischi a un ritmo estremamente rapido in risposta alla domanda generata dalle stazioni radio locali e dai DJ dei club. Una delle caratteristiche definitive dell’età d’oro dell’hip hop è stato l’uso massiccio di musica campionata; all’epoca nessuna legge sul copyright proteggeva la musica dal campionamento, quindi gli artisti potevano utilizzare campioni da una varietà di fonti senza problemi legali, dal jazz alla musica rock. Il campionamento non era limitato alla musica e, ad esempio, RZA del Wu-Tang Clan campionò clip audio dalla sua collezione di film di Kung Fu degli anni ’70.

Il successo fino ad oggi

La musica hip hop è diventata ancora più commerciale col passare degli anni, diventando il genere musicale più venduto alla fine degli anni ’90. Emersero anche diversi stili regionali come l’hip hop della West Coast, il gangster rap, il rap del sud, il rap rock e vari altri generi che possiamo ascoltare ancora oggi. Non solo: emersero anche una nuova ondata di artisti, come gli NWA, Dr. Dre, Tupac Shakur, Snoop Dog, Notorious BIG, Nas, Jay-Z e molti altri ancora. Entro la fine del decennio, l’hip hop era parte integrante della musica popolare, trovando anche la sua strada nel pop mainstream e nella musica elettronica.